Il tempo pasquale che culmina con la Solennità di Pentecoste è il tempo della Chiesa. Mentre durante la vita terrena Gesù segue il cammino e la formazione dei Dodici, dei discepoli e delle discepole, facendo loro frequentare la sua scuola: una scuola tutta speciale perché lui è il Maestro e il contenuto del suo insegnamento. Una scuola che li introducesse gradualmente al suo Mistero pasquale attraverso le opere e le parole. Ora è tutta la Chiesa che, mediante la liturgia, viene introdotta non solo al Mistero pasquale del Signore crocifisso e risorto ma anche alla sua stessa identità.

La Chiesa è la creatura sgorgata dal costato di Cristo, il popolo che Dio stesso si è acquistato con il sangue prezioso del suo Figlio. Una bella lettura che potrebbe accompagnare questo tempo, insieme ai testi liturgici è il documento del Concilio Vaticano II, la Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium. Già gli Atti degli Apostoli, offrendoci la rilettura che la prima Comunità apostolica dell’annuncio e testimonianza del Signore risorto, ci dà un’identikit della Chiesa. La Chiesa vive del suo Signore, è guidata dal suo Spirito e dalla sua Parola, continua i suoi gesti salvifici a favore di tutta l’umanità. In questo tempo pasquale la Chiesa riscopre in modo rinnovato la sua identità mediante la relazione con il suo Signore. Una Chiesa che già con la II Domenica di Pasqua testimonia, nella persona di Tommaso, come la fede è il dono pasquale per eccellenza, una fede che cresce con la presenza di Cristo risorto in mezza ad essa; una Comunità che ha ricevuto il dono di rimettere, in Cristo, i peccati, cioè di far sperimentare nell’esistenza concreta la grande misericordia che Dio ha riversato,  per mezzo di Gesù, Tommaso non metterà il dito nel costato ma davanti a Gesù risorto fa la sua professione di fede. Il suo dito continuerà ad indicare per sempre non più il costato ma ciò che concretamente, per sempre, avremo la possibilità di fare esperienza. Il dono mirabile della Sua Presenza nell’Eucaristia. Il cammino del tempo pasquale, inoltre, ci permetterà di riconoscere i frutti della Pasqua, che sono dono dello Spirito.