Con la Domenica di Pasqua, i giorni della settimana che seguono, sono vissuti come un unico giorno. L’evento celebrato è talmente grande che la Chiesa, e ciascuno di noi, ha bisogno di metabolizzarlo, per sperimentarne tuttala ricchezza, nel suo significato teologico, ecclesiale e spirituale. Cristo nostra Pasqua è risorto! Questo è il giorno che il Signore ha fatto! Facciamo festa ed esultiamo! Sono le antifone che più ritornano e che pervadono di gioia le labbra di coloro che le cantano o proclamano. In questa ottava di Pasqua vengono narrate le apparizioni che si susseguono. E’ la conferma, ai discepoli spauriti ed increduli, della novità e fedeltà di Dio. Per chi potesse seguire l’Ufficio delle Letture, della Liturgia delle Ore, soprattutto in questi giorni, ma anche in tutto il tempo pasquale, abbiamo la possibilità di gustare delle magnifiche catechesi “mistagogiche”. Sono le catechesi che i Padri della Chiesa facevano ai neofiti, a coloro che nella Veglia di Pasqua, avevano ricevuto i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo-Cresima-Eucaristia). Mistagogiche significa, dal termine greco, introdurre dentro il Mistero celebrato. Grazie al dono dello Spirito i neofiti potevano meglio comprendere i riti vissuti ed entrare esperienzialmente dentro le Celebrazioni. I Segni anticipati mediante le tre Letture delle Domeniche di Quaresima (luce-acqua-vita) sono stati ricevuti nella loro nuova esistenza di cristiani.  In questo tempo di pandemia, vogliamo approfittarne per ritornare su segni e simboli della nostra vita e del nostro essere cristiani e Chiesa.

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