Dalla Lettera agli Ebrei

[Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

Questa parte del brano che viene proclamato come seconda Lettura, il Venerdì santo durante la Celebrazione, manifesta pienamente il senso di questo giorno. Tutto ciò che avviene e che Gesù vive, diventa manifestazione dell’Amore grande e misericordioso del Figlio nei confronti del Padre. Accetta quanto il Padre permette perché la sua croce possa diventare strumento di salvezza per quanti lo accoglieranno, credendo in Lui. La croce di Cristo, infatti, diventa lo spartiacqua. E’ l’ultima opportuna offerta dal Padre per salvare gli uomini. E’ Gesù che ci salva dal potere del Maligno e dal male che inquina la nostra vita. E’ Gesù che attraverso la sua offerta ci rende figli, nel dono dello Spirito santo. Oggi siamo chiamati a contemplare, attraverso la Passione, a quanto è arrivato questo amore, per lasciare convertire i nostri cuori a Lui credendo a quanto ci ha rivelato di Lui e del Padre, in gesti e parole, nel Vangelo.