Altro elemento importante che qualifica, con questa giornata, l’inizio della Quaresima è la triplice richiesta che viene fatta a tutta la Chiesa perché il cammino, che con essa si compie, possa portare ad una autentica crescita spirituale:
PREGHIERA – DIGIUNO – CARITA’.

PREGHIERA: La preghiera non è un optional nella vita del cristiano. Rappresenta il termometro della sua relazione con Dio. Tempi e spazi di preghiera sono fondamentali perché si passi dalla semplice religiosità ad essere discepoli di Gesù, figli di Dio. La preghiera del cristiano attinge soprattutto a due fonti: la Sacra Scrittura e la Liturgia. Pregando in tal modo si entra in sintonia con lo Spirito del Signore Risorto che, facendoci continuamente convertire da una mentalità pagana ad una mentalità evangelica, ci rende disponibili a compiere il progetto di Dio Padre nella nostra vita.

DIGIUNO: IL digiuno ha un profondo valore spirituale perché ci rende liberi dagli automatismi della nostra fisicità; ci purifica da ogni forma di egoismo di cui il vizio della gola ne è una significativa spia, porta aperta verso altri più gravi vizi psicologici e spirituali. Digiunare è proclamare la Signoria dello Spirito nella nostra vita, che si manifesta come sobria ebbrezza spirituale secondo l’affermazione di San Paolo.

CARITA FRATERNA’: La carità è l’amore di Dio in noi. E’ una virtù teologale che ci viene, cioè, donata da Dio nel giorno del Battesimo perché, insieme alla fede e alla speranza, possiamo realizzare quell’immagine e somiglianza di Dio che nell’amore di carità manifesta la sua piena identità. Dio è amore e ama in modo fedele, gratuito e incondizionato. Per mezzo dello Spirito che ci è stato donato abbiamo la possibilità di amare, in Lui, come Lui, i nostri fratelli. “Questo è il mio comandamento – dice Gesù – che vi amiate come io vi amo”.

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