Durante il periodo della Quaresima, quasi sempre, incontriamo nel nostro cammino verso la Santa Pasqua, due figure fondamentali del Nuovo Testamento: Maria e Giuseppe. Entrambi uniti dall’unico progetto di Salvezza pensato da Dio Padre per l’umanità tutta. Un uomo e una donna chiamati, in modo diverso ma complementare, a dare al Verbo di Dio , Gesù vero uomo, una carne e un nome, è il frutto benedetto di Maria la Vergine Madre e il figlio del carpentiere Giuseppe. Contemplare la vocazione di Maria e di Giuseppe dona ad ogni cristiano la possibilità di entrare dentro il loro spessore spirituale. Entrambi chiamati a compiere il cammino di fede a cui tutti siamo chiamati per vivere in pienezza la nostra esistenza di uomini e donne, dentro la storia, con una specifica vocazione.

Maria e Giuseppe non si sono sottratti alla novità di Dio che sconvolge i progetti umani per lasciarsi condurre decisamente negli orizzonti inediti del suo Amore trinitario. Questo ha richiesto loro di rinunciare di adagiarsi ad una normalità esistenziale per aprirsi all’azione dello Spirito che fa nuove tutte le cose. Maria e Giuseppe hanno vissuto la loro realtà di sposi, di famiglia, ma in una dimensione totalmente nuova, dentro relazioni abitate dalla comunione donata dallo Spirito. E’ quanto ciascuno di noi ha ricevuto in dono con il Battesimo ed è chiamato a vivere nell’impegno costante, nella specificità della propria vocazione.