Dopo due anni di studi e di servizio nella parrocchia di San Paolo della Croce e nel quartiere Corviale, don Eberth torna nel suo paese: il Perù. Ieri, 30 settembre, ha salutato tutti i parrocchiani, a conclusione della Messa delle 10.30. Uno per uno, tra foto ricordo e abbracci. Non prima di aver ricordato, durante l’omelia, l’importanza delle piccole cose: “Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, – questo il passo del Vangelo del giorno più volte messo in evidenza – in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa”.

“Ringrazio il parroco che mi ha accolto e tutti i parrocchiani”, ha detto don Eberth. “Sono stati una testimonianza per me”. L’esperienza a Roma, compresa quella del volontariato, ha spiegato, gli è servita a fare pienamente luce sulla volontà di Dio.

Si è trattata dunque di una “vera ricchezza”, anche se segnata da qualche momento difficile.

“Ma la vita è questa“, ha sottolineato don Eberth che, nel salutare la parrocchia che lo ha accolto, ha lasciato questo messaggio: “Bisogna dare qualcosa di noi per recuperare il bene comune”, che poi è la missione di ogni cristiano.

Tutta la comunità lo ringrazia per la sua disponibilità in questi anni, per il lavoro svolto nel quartiere e prega per il nuovo cammino che lo attende!