Il Mercoledì delle Ceneri, con tutta la Chiesa, ci mettiamo in cammino. Un cammino di quaranta giorni, che simbolicamente richiama i 40 anni del popolo di Israele nel deserto prima di entrare nella terra promessa.
In questo tempo così prezioso ci soffermeremo su alcuni aspetti per approfondire alcune dimensioni importanti del nostro essere persone credenti. Iniziamo con il “camminare”
Il camminare, sia dal punto di vista fisico che spirituale, ha un significato importante.
L’atto di camminare è in grado di condurre la persona alla coscienza del proprio esistere e dà la possibilità di riappropriarsi di sé stessi, della propria corporeità e psiche, con il proprio ruolo nel mondo. Nel nostro vivere quotidiano spesso possiamo rischiare “di essere ospiti all’interno della nostra storia perché, immersi e sopraffatti da centinaia di stimoli esterni, perdiamo il senso del nostro esistere, dell’esserci”. Non per nulla nel cammino spirituale è fondamentale l’esame di coscienza come capacità riflessa del nostro mondo interiore in tutte le sue dimensioni:
“Volgi il tuo occhio all’interno e scoprirai migliaia di regioni, nel tuo cuore, vergini ancora. Viaggiale tutte e fatti esperto di cosmografia interiore” (W. Thoreau).
Camminare pertanto indica impegno, disponibilità, amore alla conoscenza e apertura a esperienze nuove capaci di modificare abitudini che possano precludere accoglienza a novità inedite.

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